
Collezione delle uniche Carte militari originali della battaglia in vendita
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più recuperata e costrinse l'esercito austriaco al ripiegamento, obbligando
Francesco Giuseppe verso le tre del pomeriggio a suonare la ritirata
generale.
A Guidizzolo, gli austriaci, nonostante la netta superiorità numerica, non
avevano però sfondato e se ne andarono a tarda sera lentamente verso il
Mincio. Al centro, i francesi non inseguirono e gli asburgici se ne poterono
tornare malamente verso Borghetto, visti dal loro imperatore che era stato
fiacco, sempre in ritardo negli avvenimenti e lontano (troppo) dal cuore
della battaglia. A Madonna della Scoperta, i fatti d'arme, condizionati da
Solferino, erano terminati da un bel po', mentre a San Martino Benedek, in
superiorità numerica per gran parte della giornata, non aveva osato
attaccare e scendere dal suo poggio ed alla fine fu costretto a ritirarsi col
sopraggiungere della notte.
Le polemiche che accompagnarono la grande battaglia furono numerose,
soprattutto sul versante austriaco, e riguardarono essenzialmente il lato
Sud della conduzione della guerra, dove le truppe austriache, in netta
superiorità, non riuscirono ad avere ragione dei francesi ed a convergere e
sfondare verso le colline di Solferino. Napoleone III diede in questa
circostanza il meglio di sé, trovandosi sempre sul fronte degli scontri e con
soluzioni, come l'impiego della Guardia Imperiale al momento giusto sul
crinale di Solferino, di fatto vincenti. Vittorio Emanuele II se ne stette
lontano da tutto per tutto il giorno (ad oltre cinque chilometri dal "suo"
fronte), dando qualche ordine di buon senso o di circostanza. Francesco
Giuseppe, come accennato, vide la battaglia da dietro, da lontano, sempre a
rincorrere gli avvenimenti ed, alla fine, capì piuttosto poco, anche se gli
rimase dentro il senso profondo della sua prima grande sconfitta. Questa ,
in realtà, fu dovuta a molti fattori sia di natura organizzativa, sia strutturali
e propri di un esercito rigido, di linea, senza truppe scelte e riserve, a
comando e proprietà nobiliare. Le etnie diverse ed ormai irrequiete
svolsero la loro parte, al negativo. La tecnologia non aiutò. Gli eroismi non
furono all'ordine del giorno. I comandi non si coordinarono al meglio. Le"
scelte tattiche, come la difesa dall'alto di Solferino, non furono le migliori
(come rifornire, da dietro, con crinali ripidissimi?). /
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