Collezione delle uniche Carte militari originali della battaglia in vendita


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chiude il giro d'orizzonte. E' un altro dei luoghi dove il re osservò la lotta

armata, anche se spesso non potè che riposare all'ombra delle querce.

Apertasi Ql/6 durante l'inizio dell'avvicinamento (inconsapevole) al

"crinale dei crinali" la nostra cronologia si chiude con una mappa del 6

luglio. E' la data nella quale Napoleone III decise di avviare le trattative con

Francesco Giuseppe per un armistizio di pace che si concluderà e si firmerà

a Villafranca qualche giorno dopo. Il sangue immenso di Solferino ( i tassi di

vulnerabilità di quella battaglia, morti e feriti sui combattenti, furono fra i

più elevati della storia), la pressione dell'opinione pubblica francese, la

paura di essere colpito alle spalle dalla Prussia, le insurrezioni dell'Italia

centrale sono tutti fattori che spinsero l'imperatore francese a prendere

questa decisione di pace che bloccò tutte le ostilità.

L'insieme delle carte geografiche con le sovraimpressioni disegnate a china

degli eserciti in campo rappresenta un unicum nel suo genere che non mi è

dato esistere sotto altre versioni analoghe. Segmenti per fasi a stampa della

battaglia sono presenti qua e là in pubblicazioni varie, ma nulla può essere

paragonato a mio sapere a queste mappe disegnate, con competenza

tecnica e con sapienza militare. Esse mi appaiono un lavoro collettivo con

ogni probabilità steso in vista dell'ampia relazione che l'Ufficio Storico dello

Stato Maggiore dell'esercito italiano si decise finalmente a scrivere in vista

del cinquantenario di quell'epico scontro ed uscita a stampa fra il 1911 ed il

1912.

Sulla base della lettura nominativa delle mappe, del loro stile cartografico,

delle modalità espositive, dei riscontri iconici, della tecnica documentaria,

della mole del lavoro ritengo di poter sostenere con pochi dubbi che ci

troviamo in presenza di un lavoro cartografico durato molto tempo e

compreso con ogni verosimiglianza in un periodo databile fra il 1905 ed il

1910. E' ovvio che carte del genere non potevano essere pubblicate come

tali e la loro fruizione non poteva che essere didattica, espositiva,

coreografica o, al limite, decorativa. Sul fatto che culturalmente si tratti di

una riproduzione temporale e territoriale della nostra guerra di matrice

italiana non mi sembra che vi possa essere alcun dubbio. Allo stesso modo,

mi sembra quasi impossibile l'esistenza di una sequenza analoga prodotta

in più copie o moltiplicata da altri (dove sarebbe poi?). Chi l'avrebbe «tesa,

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